Il plasma fresco congelato è un emoderivato che si ottiene tramite la centrifugazione, o la sedimentazione di una sacca di sangue intero. E’ considerato fresco se viene separato dagli eritrociti entro le 6 ore dal prelievo. Può essere conservato alla temperatura controllata di - 4 °C per una durata di circa tre mesi. A temperature molto più basse che si aggirano intorno ai - 20°C può durare anche un anno.
Nel plasma si trovano tutti i Fattori della Coagulazione, compresi i Fattori labili V, VIII, XII e vWF. Il Complemento, le proteine plasmatiche (albumina) e Immunoglobuline, il Sistema fibrinolitico, i Lipidi e gli Elettroliti.
UNITA’ DI PLASMA FRESCO CONGELATO
Una unità di plasma fresco congelato si aggira intorno ai 100 ml.
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- Coagulopatie acquisite per esempio in corso di grave insufficienza epatica, avvelenamento da rodenticidi o in corso di coagulopatia intraasale disseminata (CID)
- Coagulopatie congenite: malattia di von Willebrand, emofilia A (deficienza del fattore VII che provoca un deficit nella produzione di fibrina) e B (deficienza funzionale o assoluta del fattore IX)
- Ipoproteinemia ad esempio in corso di enteropatie o nefropatie proteinodisperdenti, epatopatie, ustioni o gravi versamenti cavitari
- Fonte di Immunoglobuline in corso di alcune patologie infettive come la Parvovirosi o in caso di sepsi e endotossiemia. Può essere utilizzato anche per via orale come sostitutivo del colostro nei cuccioli che non hanno ricevuto l’immunità passiva.
QUANTO PLASMA FRESCO CONGELATO SOMMINISTRARE
La trasfusione è da effettuare entro 6 ore dallo scongelamento, oltre questo tempo si degradano i Fattori Labili della Coagulazione V, VIII, XII e vWF.
I dosaggi raccomandati sono 6-10 ml/kg in 12-18 ore di trasfusione. In caso di gravi coagulopatie si può arrivare fino a 20 ml/kg.
COME EFFETTUARE LA TRASFUSIONE
La trasfusione viene effettuata tramite un accesso venoso nel ricevente. La somministrazione deve avvenire sempre attraverso un deflussore che possegga un filtro da 200 micron. La velocità di somministrazione è di circa 2-6 ml/kg/h. E’ importante mantenere bassa la velocità trasfusionale nei pazienti con insufficienza renale cronica o miocardiopatie. Prima di effettuare la trasfusione per quanto riguarda i prodotti congelati, bisogna far arrivare la sacca a una temperatura di 37°C. Si può scaldare la sacca a bagnomaria a 37°C per 25-30 minuti, evitando il contatto diretto tra la sacca e l’acqua riscaldata. L’utilizzo del microonde si riserva solo nelle situazioni particolarmente urgenti, perché si ha la perdita totale dei Fattori VIII e vWF, e del Fibrinogeno. E’ necessario in tutti i casi prestare attenzione alla temperatura di scongelamento, se il riscaldamento della sacca è eccessivo si può causare la denaturazione delle proteine, la perdita dei Fattori della coagulazione e si aumenta la probabilità di contaminazione batterica.
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